- Kurt Vonnegut
- Cronosisma
"Il cronosisma del 2001 fu un crampo cosmico nelle viscere del destino. Allo scoccare di quelle che a New York erano le 2:27 del 13 febbraio, l'Universo ebbe una crisi d'autostima. 'Debbo continuare a espandermi indefinitamente? Che senso avrebbe?' si chiese": ecco, nell'inconfondibile prosa di Vonnegut sempre in bilico tra cronaca e umorismo, tra realtà e immaginazione, il Big Bang di questo romanzo, l'illuminata idea intorno alla quale ruotano personaggi e vicende che sembrano sfuggire alla pagina scritta per riversarsi in modo dirompente nel nostro mondo quotidiano. Infatti quando dopo aver "fibrillato d'indecisione" l'Universo si contrae di dieci anni, riportando l'umanità alle 7:51 del 17 febbraio 1991, la sorte di molte persone risulta ormai segnata: poiché la "replica" non contempla alcuna possibilità di revisione, tutti rivivranno la propria vita - i tragici e assurdi anni Novanta -, sapendo di non poter cambiare nemmeno l'elemento più insignificante di una scelta, le parole che hanno posto fine a un amore, la giocata su un numero perdente. Ma cosa accade a coloro che, durante il regno del déjà vu, hanno lasciato la "valle di lacrime" del pianeta Terra, a quelli che, come Kilgore Trout, o Dudley Prince, o Monica e Zoltan Pepper, o lo stesso Kurt Vonnegut, hanno tramato contro la tirannia del tempo? Se davvero "un tratto ai dadi non abolirà mai l'azzardo", cosa li attende alla fine del tunnel spazio-temporale? "Vecchie birre in nuove bottiglie. Vecchi scherzi per gente nuova," potrebbe rispondere l'autore, prima di trascinarci in una sarabanda di ricordi, emozioni, risate e colpi di scena.