- Francesco Recami
- Morte di un ex tappezziere
Amedeo Consonni, il tappezziere pensionato protagonista di avventure
rocambolesche e di investigazioni paradossali, è morto. Non di morte naturale, però. Ma
come si è arrivati a quell’esito fatale? Occorre tornare un po’ indietro. Angela, la
professoressa Mattioli vicina di casa e matura fidanzata del tappezziere, ufficialmente
è andata a Bruxelles dalla figlia, ma è via anche per certi affari misteriosi. Un po’
immalinconito, Amedeo si trova ad affrontare la solitudine e prende una di quelle
sbandate senili per una giovane barista, una bella ragazza dell’Est, che sembra in cerca
di un padre o non è insensibile verso chi la tratta con antica cavalleria. Consonni si
strugge d’amore. Intanto la vita della Casa di ringhiera procede nella micro malignità
di tutti i giorni: il vecchio De Angelis tende le sue trappole al cagnetto che gli lorda
la BMW e al suo padrone, l’ex alcolizzato e detossificato Claudio subisce le angherie
della finta invalida signorina Mattei-Ferri, Donatella è incalzata da un corteggiatore,
i peruviani del secondo piano diffondono chiasso festaiolo. Tutto come al solito. Questo
piccolo teatro della crudele normalità è scombussolato dall’irrompere di due intrecci
criminosi. La passione trascina Consonni in una storia infame di sfruttamento e traffici
schiavistici di giovani donne, mentre un cospicuo panetto di droga, nascosto da due
spacciatori di via Padova, viene scoperto da alcuni inquilini della ringhiera, proprio
quelli che non avrebbero dovuto farlo. Ne segue l’entropico procedere, segnato da
umorismo nero, dei gialli-non gialli di Francesco Recami, fino allo scioglimento finale
del mistero. Con una sorpresa provvisoria ma definitiva. Quasi più che negli altri
polizieschi anomali della Casa di ringhiera, questa avventura è dominata dall’equivoco,
dal sospetto, dalla maldicenza, dal disagio. Un fatto normalmente innocente diventa
misfatto colpevole agli occhi degli inquilini impiccioni, sempre pronti a considerarsi
vittime di complotti orditi dal prossimo e altrettanto pronti a ordirne di propri.
Dopodiché, di malinteso in errore la faccenda monta, e si trasforma in delitto come una
profezia che si autodetermina. Alcuni dicono della condizione attuale del noir che «il
confine tra il crimine e la vita quotidiana non esiste più». Per verificare la
correttezza di tale affermazione potrebbero immergersi, anche solo per dieci minuti,
nelle agghiaccianti vicende che hanno portato Amedeo Consonni dove si trova
adesso.